2.
la decenne sete: tra la morte di Beatrice (1290) e il viaggio
oltremondano (1300) sono trascorsi esattamente dieci anni.
3. spenti: sopiti, inerti.
4. avien parete: avevano come una
cortina di disinteresse.
6. traéli: traevali, li attraeva.
8. quelle dee: le tre virtù
teologali, che, essendo alla destra del
carro, si trovano alla sinistra di Dante, rivolto verso il
grifone.
9. Troppo fiso: troppo fissamente
volgi lo sguardo a Beatrice
10. e la disposizion: e la
disposizione propria della vista " ch'a
veder èe ", che è al vedere ) negli occhi proprio allora
feriti dal sole,
cioè l'incapacità di vedere per l'abbagliamento subito, mi
fece ( " fée " ) restare per qualche tempo senza
vedere.
13. Ma poi ch'al poco: ma poi che
la vista ( " il viso " ) riprese
vigore ( " riformossi ") tanto da discernere il poco,
cioè le varie
cose della processione, che erano poco, rispetto al molto offerto
alla sensazione ( " sensibile " ) della luminosità di
Beatrice.
18. al volto: davanti a sè; e la
processione va verso levante (" col
sole... ").
19. sotto li scudi: formando
quella che i Romani chiamavano la
testuggine.
20: col segno: seguendo l'insegna;
in questo caso l'insegna è
rappresentata dai candelabri.
21. prima...: prima che compia la
conversione.
23. tutta trapassonne: ci passò
dinanzi tutta, prima che il carro
piegasse il timone ( " il primo legno " ) per iniziare
anch'esso la
conversione.
27. sì, che: senza, per questo,
scuotere le penne delle sue ali
d'aquila.
28. La bella donna: Matelda.
30. con minore arco: la ruota
destra, nella conversione da quella
parte, descrive un arco minore.
31. vòta: disabitata per colpa di
Eva, che credette ( " crese " ) al
serpente.
33. temprava: ritmava i passi
un'angelica armonia.
34. in tre voli: tre tiri d'arco,
forse, ci separavano dal luogo donde
la processione era mossa, quando Beatrice scese.
38. una pianta dispogliata: è
l'albero
della scienza del bene e del male, l'albero di Adamo; ad esso
sono
stati attribuiti numerosi valori allegorici.
41. fora da l'Indi: sarebbe causa
di meraviglia anche per gl'Indi,
nei cui paesi crescevano alberi altissimi.
43. non discindi: non spezzi col
becco nulla di questa pianta,
dolce al gusto; tra i valori allegorici da attribuire all'albero,
acquista rilievo quello per cui starebbe a significare l'Impero,
che
Cristo (il grifone) non colpì, in quanto scelse di vivere e
morire
sotto le sue leggi.
45. si torce il ventre: il ventre
si torce dal dolore; cosa che non
capita al grifone che, astenendosi dal mordere l'albero, si
astiene
dai beni mondani.
47. binato: dalla duplice natura
di aquila e di leone.
48. Sì si conserva: così si
conserva il principio di ogni giustizia.
49. al temo: al timone del carro.
50. vedova: perché "
dispogliata " (cfr. n. 38-39).
51. e quel di lei...: "L'atto
del grifone indica l'unione ristabilita da
Cristo tra l'umano e il divino, l'unione dell'Impero alla
Chiesa"
(Vandelli). Il grifone ha dunque legato alla pianta (" a lei
") il
timone fatto con il suo stesso legno (" quel di lei ").
54. che raggia dietro: che riluce
appresso alla costellazione dei
Pesci (la lasca è un pesce); si tratta, cioè, della
costellazione
dell'Ariete.
57. giunga: aggioghi i suoi
cavalli sotto la costellazione del Toro (
" altra stella " ).
60. le ramora: i rami.
65. li occhi spietati: gli occhi
d'Argo (cfr. c. XXIX, 95) che si
chiusero al sonno quando Mercurio, inviato da Giove, cantò gli
amori della ninfa Siringa con Pan.
66. costò sì caro: perché il
vigilare ( " vegghiar " ) fu causa della
morte, che ad Argo diede Mercurio.
69. ma qual: ma sia chi vuole che
rappresenti bene
l'addormentarsi; io non mi ci provo.
73. Quali: Come Pietro, Giovanni e
Giacomo ("Iacopo"), condotti sul monte
Tabor da Cristo per vedere i primi saggi (" fioretti "
) della gloria
divina ( " melo " è Cristo, secondo un'immagine del
Cantico dei
Cantici), che, del contemplare la sua pienezza (" pome
"), rende
gli angeli bramosi, come in un perpetuo convito nuziale,
sopraffatti ("vinti") dalla visione della
trasfigurazione, caddero in
ginocchio e tornarono in sè, richiamati dalla parola di Cristo,
dalla
quale furono interrotti letarghi anche più profondi dei loro, e
videro la loro compagnia (" scuola ") assottigliata di
Moisè e di
Elia, scomparsi, e videro pure mutata a Cristo ( " al
maestro suo "
) la bianca veste (" stola ") assunta nel
trasfigurarsi;
nello stesso modo ( " tal " ) io tornai in me...
82. quella pia: Matelda.
88. la compagnia: le sette donne.
93. quella: Beatrice.
94. vera: nuda.
95. plaustro: carro (cfr. lat.
plaustrum).
96. a la biforme fera: dal
grifone.
97. claustro: corona.
99. che son sicuri: che non
possono essere spenti dai venti ("
Aquilone... Austro "); sono i sette candelabri.
100. silvano: abitatore della
selva del Paradiso Terrestre.
101. cive: cittadino.
102. di quella Roma: della Roma
celeste, del Paradiso.
110. foco: fulmine, folgore.
111. da quel confine: dalle
regioni più alte dell'atmosfera.
112. l'uccel di Giove: l'aquila
sacra a Giove.
115. ferì: colpì.
116. in fortuna: in mezzo al
fortunale.
117. or da poggia: or da destra,
or da sinistra; poggia e orza sono
le corde, a destra e a sinistra, cui è legata l'antenna della
nave
118. cuna: fondo.
119. una volpe: rappresenta
l'eresia.
122. futa: voce popolare per
"fuga".
125. l'aguglia: l'aquila.
126. lasciar lei di sé pennuta:
lasciarla ricoperta di alcune sue
penne. Si allude a Costantino e alla famosa donazione
cfr. Inf. c. XIX, nn. 116).
129. com'mal se' carca: di qual
cattiva merce sei carica. Dante
sosteneva che proprio dalla confusione del potere temporale con
quello spirituale era nata la corruzione dei costumi della
Chiesa. E
l'origine d'ogni male andava ricercata nella donazione di
Costantino.
131. un drago: rappresenta Satana.
135. trasse del fondo: trasse con
se una parte del fondo del carro,
e se ne andò ancor desideroso di offendere (" vago vago
").
137. da la piuma: dalle penne
dell'aquila, offerte forse con buona
intenzione, rimase tutta ricoperta.
140. in tanto: in un tempo tanto
breve che più impiega un sospiro
ad uscire dalla bocca (che esso, nell'uscire, tiene aperta).
142. 'l dificio santo: il carro è
il santo edificio della Chiesa.
144. tre sovra 'l temo: in totale
le teste sono sette e simboleggiano
i sette vizi capitali (cfr. Inf. XIX, 109-111).
145. Le prime: sono corna doppie
(" come buie ":come bue); le quattro teste
rimanenti sono unicorni. Difficile e discorde l'attribuzione a
quali vizi si riferiscano questi particolari.
149. una puttana sciolta:
rappresenta la Curia romana traviata da
Bonifacio VIII e da Clemente V.
152. un gigante: simboleggia il re
di Francia, Filippo il Bello.
156. la flagellò: sembra
ricordare l'oltraggio di Anagni, subito da
Bonifacio VIII (cfr. c. XX, 86 e segg.).
158. trassel per la selva:
simboleggia il trasferimento della sede
papale da Roma in Avignone, voluto dal re di Francia.