2. pover cielo: perché quando è privato del suoi astri, il cielo
appare come depauperato.
8. saputa: saggia.
15. mozzo: separato.
19. essordia: il principio della loro preghiera era sempre "Agnus
Dei", cantico angelico che s'intona nella messa. Si noti che " essordia "
è un latinismo da " exordia ".
24. van solvendo: si van liberando dal peccato d'iracondia.
25. fendi: tagli. Dante, infatti attraversa il fumo col corpo.
27. partissi: dividessi ancora il tempo per mesi (" calendi " o
calende, il primo giorno del mese, presso i latini); cioè fossi ancor
vivo.
33. se mi secondi: se mi segui, mi accompagni.
35. e se veder: e se il fumo non consente che ci si veda.
37. fascia: il corpo, che è come l'involucro dell'anima.
40. rinchiuso: accolto.
42. moderno uso: l'uso consueto, ovvero recente, considerato che
soltanto Enea e Paolo, nell'antichità, visitarono ancor vivi il regno
dei morti (cfr. Inf. C. II, 13 e segg.).
44. al varco: al passaggio dal terzo al quarto girone.
46. Lombardo: è Marco Lombardo, integerrimo e valente
cortigiano del sec. XIII. Visse nell'Italia settentrionale e le scarse
notizie (alcune fonti lo danno per veneto o addirittura trevigiano), che
abbiamo di lui, ce lo presentano come saggio e arguto.
48. disteso: allentato (contrario di teso). Cioè al quale nessuno
ormai mira.
51. sù: nel cielo.
55. Prima era scempio: prima era semplice ed ora è duplice per la
tua affermazione (" sentenza ") che mi ribadisce ( " mi fa certo " )
il fenomeno della corruzione ("quello") al quale annetto("
accoppio ") il mio dubbio, in seguito alle tue parole (" qui ") e a
quelle di Guido del Duca (" altrove ").
59. mi sone: mi suoni, cioè mi affermi.
63. ché nel cielo uno: " Uno la fa dipendere dall'influsso delle stelle,
un altro dalla volontà degli uomini " (Momigliano).
64. Alto sospir: prima emise un profondo sospiro che il dolore
tramutò in un lamento (" uhi ").
69. movesse: necessariamente determinasse col suo movimento.
Soggetto è il cielo (v. 68).
70. fora: sarebbe.
71. non fora giustizia: non sarebbe giusto avere un premio ("
letizia ") per il bene e l'eterno dolore (" lutto ") per il male.
75. lume: il lume della ragione per distinguere il bene dal male, e
il libero volere per scegliere l'uno o l'altro; e se la volontà dura
fatica a vincere le prime battaglie con gli influssi celesti che
muovono gli appetiti, poi riporta completa vittoria se è ben
educata e diretta. Voi soggiacete, pur essendo liberi, ad una forza
più grande e ad una natura migliore degli influssi celesti, cioè a
Dio; e Dio crea in voi l'anima razionale (" la mente ") che non è
sottoposta agli influssi celesti.
83. si cheggia: si ricerchi.
84. vera spia: sincero dimostratore.
89. lieto fattore: Dio creatore è perfetta letizia.
90. torna: si volge a ciò che la diletta (" trastulla " ).
91. picciol bene: bene effimero e limitato. com'è proprio dei beni
terreni.
95. rege: l'autorità temporale che distinguesse, della città di Dio ("
vera cittade "), almeno la torre, cioè la giustizia.
98. pastor: la guida spirituale, che precede, predica bene ed opera
male. Si ricordi che l'impero è vacante e che il pontefice, secondo
Dante, confonde il potere temporale con quello spirituale Tutta
l'espressione ha una risonanza biblica, ricordando l'obbligo fatto
agli Ebrei di mangiare soltanto animali ruminanti e dall'unghia
fessa. Il pontefice, dunque, sa ruminare (" rugumar ") cioè
meditare la Scrittura, ma non ha l'unghia fessa, cioè non riesce ad
osservare la netta separazione che deve esistere tra il potere
spirituale, proprio di lui pastore, e quello temporale, che spetta
all'imperatore.
101. pur a quel ben: mirare soltanto ai beni temporali, di cui essa
è ingorda (" ghiotta ").
107. due soli: il pontefice e l'imperatore.
109. giunta: congiunta; impugnata dalla medesima mano.
113. a la spiga : al frutto derivato da
questa situazione; poiché ogni erba si conosce in base al seme,
contenuto nel frutto che produce.
115. In sul paese: la Lombardia, che nel Medioevo comprendeva
quasi tutta l'Italia settentrionale, con la Marca Trevigiana e
l'Emilia.
117. prima che Federigo: prima che Federico II venisse a contesa
con i papi e i Guelfi.
118. or può: " Ora chiunque si vergognasse di ragionar coi buoni
o di avvicinarli, può passare per quelle contrade, sicuro di non
trovarne nessuno " (Momigliano).
121. v'èn: ci sono tre vecchi la cui figura è un vivo rimprovero
dell'antica età verso la nuova.
124. Currado da Palazzo: è Corrado III dei conti di Palazzo da
Brescia, capitano di parte guelfa e reggitore di alcune podesterie.
Visse nella seconda metà del sec. XIII. Gherardo è della famiglia
dei da Camino di Treviso, che successe nella signoria della città agli
Ezzelini. Mori nel 1306.
125. Guido da Castel: appartenne alla famiglia dei Roberti di
Reggio Emilia, e dalla sua città fu cacciato perché ghibellino. Egli
meglio (" mei ") è chiamato, alla francese, il modesto Lombardo ("
semplice " = simple, che in francese vale appunto modesto).
129. la soma: è il potere temporale di cui si è gravata in seguito ad
usurpazione.
132. li figli di Leví: la tribù dei Levi, cui era attribuito il
sacerdozio, fu esclusa dal possesso dei beni temporali ("
retaggio "), quando Dio distribuì la terra di Canaan.
136. o el mi tenta: o mi esorta a dire più cose sul conto di
Gherardo.
138. nulla senta: nulla tu sappia; mentre a Dante, toscano, non
doveva essere sconosciuto, perché Gherardo era stato in rapporto
con i Donati e specialmente con Corso.
140. s'io nol togliessi: se non ne prendessi in prestito uno dal
nome di sua figlia Gaia, e lo definissi, cioè, lieto. La " gaiezza non
si disgiungeva da valore, da amore e cortesia" (Torraca).
142. raia: raggia, irradia.

Presentato da Luigi Minnaja