1. la concubina: l'Aurora, compagna (nel senso etimologico, da
"concumbo": giaccio insieme) di Titone, mitico personaggio cui gli
dei avevan concesso l'immortalità, senza però dotarlo dell'eterna
giovinezza ( " antico ", cioè vecchio), già si schiariva
affacciandosi al balcone (" balco ") orientale, uscendo dalle
braccia del suo dolce amico (Titone). Naturalmente l'Aurora è
apparsa nell'emisfero boreale (cfr. v. 7 e segg.).
5. freddo animale: potrebbe essere lo Scorpione, sebbene da noi,
poco prima del sorgere del sole, nell'equinozio di primavera, si
veda la costellazione dei Pesci; però l'immagine " con la coda
percuote " meglio si adatta allo Scorpione, che in quel periodo si
trova più su dei Pesci, come se " l'Aurora protenda il capo verso il
mezzo del cielo, sì che le stelle dello Scorpione le stieno in fronte
a guisa di splendida corona " (Torraca).
7. e la notte: e in Purgatorio (" nel loco ov'eravamo " ) la notte
aveva compiuto due passi e il terzo era a metà (" già chinava.);
sono trascorse quasi tre ore di notte.
10. quel d'Adamo: il corpo.
15. primi guai: secondo la leggenda, Tereo usò violenza alla
cognata Filomena, la quale, per vendetta, aiutò la sorella Progne,
moglie dell'infedele, ad uccidere il figlio Iti per imbandire le carni
al padre. Scoperto l'atroce misfatto, Progne fu trasformata in
rondine e Filomena in usignolo, mentre cercavano di sfuggire alla
spada di Tereo. Qui però Dante segue la versione per cui in
rondine fu mutata Filomena, che al mattino si lamenta dell'oltraggio
subìto (" primi guai ").
18. quasi è divina: si credeva ai tempi di Dante che i sogni avuti
sul far del mattino fossero veritieri (cfr. Inf. c. XXVI, 7).
22. là dove: sul monte Ida, nella Troade, dove Ganimede fu rapito
dall'aquila di Giove, per esser condotto a servire nelle riunioni
degli dei (" sommo consistoro " ), come coppiere.
25. fiede: ferisce, colpisce solo qui per consuetudine (" uso ").
27. in piede: afferrando con gli artigli.
30. al foco: la sfera del fuoco, situata dai cosmografi
tra la sfera dell'aria e il cielo della luna.
34. Achille: Achille fu, dalla madre Teti, tolto al centauro Chirone,
che l'educava, e condotto in Sciro, isola dell'Egeo, dove visse in
vesti femminili alla corte del re Licomede. Di qui Ulisse e
Diomede (" li Greci ") lo trassero a combattere sotto le mura di
Troia (cfr. Inf. c. XXVI, 61 e n.).
43. il mio conforto: Virgilio, Sordello, Nino e Corrado sono
rimasti nella valletta.
45. a la marina: verso il mare, d'onde era sorto il sole.
48. non stringer: non perdere, ma accresci il tuo coraggio.
52. procede: precede.
55. Lucia: la grazia illuminante (cfr. Inf. II, 97).
63. ad una: nello stesso tempo.
73. ed eravamo in parte: in un luogo tale che, là dove prima mi
sembrava che vi fosse un'interruzione (" rotto "), come una
fenditura, che divida un muro, vidi una porta e, sotto, tre gradini
per raggiungerla.
80. 'l grado sovrano: il gradino superiore.
82. spada: simbolo della giustizia.
85. costinci: di costì, di dove vi trovate.
87. non vi nòi: non vi nuoccia, non vi rechi danno.
92. il cortese portinaio: è l'angelo portiere del Purgatorio.
94. lo scaglion primaio: la porta, in generale, simboleggia la
penitenza. Il primo gradino rappresenta la contrizione, che lava il
cuore dalla macchia del peccato; perciò è bianco come marmo. Il
secondo gradino, di color scuro e quasi nero (cfr. Inf. c. V, 89)
rappresenta la confessione, che svela le oscurità del cuore e con le
fessure " attesta rotta la durezza del cuore "(Vandelli). Il terzo,
color porfido, simile a sangue che sgorga, simboleggia la
soddisfazione, mediante le opere, dei peccati confessati. La soglia
di diamante rappresenta la solida base su cui poggia l'autorità della
Chiesa.
112. Sette P: simboleggiano i sette peccati mortali.
116. d'un color fora: sarebbe dello stesso colore: cioè color cenere
qual'è quello " del sacco della penitenza " (Pietrobono).
117. due chiavi: sono le chiavi del regno dei cieli. Quella d'oro
simboleggia l'autorità di assolvere, concessa al sacerdote, quella
d'argento, la sapienza indispensabile per giudicare.
121. Quandunque: ogni volta che.
124. Più cara è l'una: più preziosa è la chiave d'oro.
126. digroppa: scioglie, dipana.
127. Pier: San Pietro, che le ebbe da Cristo. Ed egli lo esortò ad
errare piuttosto per eccesso d'indulgenza che per difetto, pur che
la gente si mostrasse umile e pentita.
134. regge: porta; è parola arcaica.
136. sì acra: così dura ad aprirsi. " Tarpea " è il tempio capitolino,
sulla rupe omonima, ov'era custodito il pubblico Tesoro, affidato
alle cure del tribuno L. Cecilio Metello, che fu scacciato; per cui Cesare
se ne impadronì, lasciando consunta (" macra ") la cassa dello
stato.
139. al primo tuono: è il " rugghio " emesso dalla porta nel girare
sui cardini, che acquista un armonioso valore musicale.
140. Te Deum: è l'inno di lode alla Trinità che nelle cerimonie liturgiche si
si intona a Dio in segno di ringraziamento ed esultanza.
144. si stea: si stia

Presentato da Luigi Minnaja