4. Cotali: tali... che (" onde ").
6. orranza : onore.
7. presso al mattin: si credeva, ai tempi di Dante, che i sogni avuti
sul far del giorno fossero autentici presagi (cfr. Purg. IX, 16).
8. di qua da picciol tempo: tra breve.
9. t'agogna: desidera per te, quindi ti augura sciagure. Prato era
città minore, soggetta a Firenze.
10. non saria per tempo: non sarebbe troppo presto.
11. Così foss'ei: così fosse già accaduto, dato che non si può
evitare; che tanto più mi addolorerà, quanto più mi invecchio ("
m'attempo ").
15. rimontò: risalì lungo le scalee che, prima, nello scendere, ci
avevano offerto le sporgenze (" i borni ").
18. sanza la man: senza l'aiuto delle mani.
22. perché non corra: perché non proceda troppo oltre, senza che
la virtù lo diriga; di modo che, se un benevolo influsso delle stelle
o la grazia divina (" o miglior cosa ") mi ha dato il bene, io stesso
non me ne privi ( " nol m'invidi "). Dante intende riprovare
l'abuso della ragione umana, quando sia volta a fini maliziosi.
26. nel tempo: d'estate, quando il sole (" colui... ") ci tien meno
nascosta la sua presenza (" faccia "), e sul far della sera, quando la
mosca cede il posto alla zanzara.
29. vede lucciole : far precedere da : " quante 'l villan... "
33. 've 'l fondo parea: ove il fondo appariva, si poteva scorgere;
cioè sul ponte che attraversa la bolgia.
34. colui: secondo il racconto biblico, Eliseo, deriso da alcuni
fanciulli per la sua calvizie, li maledisse solennemente; due orsi,
usciti dal bosco presso la città di Betel, ne sbranarono
quarantadue, cosi Eliseo si vendicò (" si vengiò ") con gli orsi.
35. 'l carro d'Elia.: Eliseo, mentre camminava col suo maestro
Elia, se lo vide rapire su un carro di fuoco, tirato da cavalli di
fuoco, così rapidamente che non riuscì a scorgere altro che la
fiamma sparire in cielo come una " nuvoletta ".
41. 'l furto: ciò che contiene; e si spiega con " invola" (carpisce,
ruba) del v. seg.
43. surto: ritto in piedi.
45. urto: urtato.
46. atteso: intento.
48. catun: ciascuno si trova ad esser fasciato dalla fiamma che
lo accende.
49. per udirti: per le parole che ho udito da te.
50. m'era avviso : pensavo.
54. Eteòcle: fratello di Polinice, il quale, con altri sei re, gli mosse
guerra (guerra dei sette contro Tebe cfr. c. XIV, 68 seg. e n. 46);
entrambi figli di Edipo, nati da un incesto e maledetti dal padre
che essi cacciarono da Tebe, si odiarono così ferocemente che,
posti i loro cadaveri su di un medesimo rogo, ne sorse una fiamma
che si divise in due lingue, simbolo di discordia anche dopo la
morte.
55. si martira: sono puniti.
56. Ulisse e Diomede: figlio di Laerte il primo e di Tideo l'altro,
uniti più di una volta, durante la guerra di Troia nella
realizzazione di imprese basate sulla violenza e la frode, si
trovano insieme a subire la pena (" vendetta ") imposta da Dio,
come insieme ne affrontarono " l'ira ".
58. si geme: si sconta l'inganno del cavallo di legno, ideato da
Ulisse, che rese possibile l'occupazione di Troia da parte dei
Greci e, quindi la fuga di Enea dalla città in fiamme, con tutte le
conseguenze, anche indirette, di questa fuga, come la fondazione
di Roma (" onde uscì de' Romani il gentil seme ").
61. l'arte: l'astuzia con la quale, mostrandogli delle armi, Ulisse e
Diomede riuscirono a far si che Achille li accompagnasse alla
guerra di Troia, quando lo trovarono, travestito da donna, presso
la corte di Licomede in Sciro, dove la madre Teti lo aveva
nascosto e dove il giovane principe aveva sposato Deidamia, la
fanciulla che dopo la morte rimpiange il prestigioso eroe.
63. Palladio: statua di Pallade Atena, che Ulisse e Diomede
rubarono con frode.
67. che non mi facci: che tu non mi dia un rifiuto per l'attendere.
68. cornuta: biforcata in due lingue di fuoco.
72. si sostegna: si astenga dal parlare.
73. concetto : concepito, compreso.
75. perch'e' fuor greci: perché furono dei grandi dell'antica Grecia,
meglio qualificato a rivolgere la parola è Virgilio; il quale col suo
poema ha acquistato dei meriti nei loro confronti (cfr. v. 80 e 81).
78. audivi: udii; è un latinismo.
84. dove: dove egli, sperdutosi, andò (" gissi ") a morire.
85. Lo maggior corno: quello che " invola " Ulisse.
91. Circe: figlia del Sole, esercitava i suoi incantesimi sui
malcapitati stranieri, trasformandoli in animali. Trattenne per oltre
un anno Ulisse il quale, ripartito, non tornò, afferma Dante,
contrariamente alla tradizione omerica, nella sua Itaca, ma volle
vivere l'esperienza " del mondo sanza gente ".
92. Gaeta: il monte Circello, poi chiamato Gaeta dal nome della
nutrice di Enea, Caieta, che vi fu sepolta.
94. la pieta: l'amor filiale.
96. Penelopè: Penelope, la sposa di Ulisse.
99. valore: virtù (cfr. lat. virtus).
101. compagna: compagnia, ciurma.
102. diserto: abbandonato.
103. L'un lito: le coste europee e quelle d'Africa (" Morrocco ").
108. riguardi: limiti; le colonne d'Ercole, cioè Gibilterra.
110. Sibilia: Siviglia, in Spagna.
111. Setta: Ceuta, sulla costa d'Africa.
112. per cento milia: attraverso centomila pericoli.
114. vigilia: veglia dei sensi che precede il sonno della morte.
117. di retro al sol: seguendo l'apparente moto del sole da oriente
ad occidente.
118. semenza : natura.
121. aguti : disposti favorevolmente.
124. nel mattino: ad oriente; perciò la nave va verso occidente.
126. dal lato mancino: lungo la costa dell'Africa.
127. Tutte le stelle: la notte mostrava già tutte le stelle del polo
antartico mentre il polo artico (" 'l nostro ") non si levava al di
sopra dell'orizzonte. Cioè era stato oltrepassato l'equatore.
130. Cinque volte: il lume della luna si era riacceso e spento ("
casso ") cinque volte, cioè erano passati cinque mesi da quando ci
eravamo posti in viaggio.
133. una montagna: è la montagna del Purgatorio.
138. il primo canto: la prora.
140. levar: infinito narrativo come " ire " del v. seg.
141. altrui: ad altri, alla divina volontà.