1. Quel color: quel pallore che la paura mi aveva diffuso sul volto
("di fuor "), vedendo Virgilio tornare indietro ( " in volta " ), più
rapidamente fece sparire (" dentro... ristrinse ") il suo insolito
rossore (" il suo novo ").
5. a lunga: lontano.
7. ...punga: eppure dovremo vincere la partita (" punga " è
metatesi di pugna).
8. ne s'offerse: ci si offerse; allude a Beatrice ( " Tal " ).
9. ch'altri: è il Messo celeste.
11. lo cominciar : le prime parole con le seguenti, che furono
diverse da quelle.
13. dienne: mi diede.
14. perch' io traeva: perché io attribuivo alla frase interrotta (se
non..., v. 8), un senso, forse, peggiore di quel che avesse in realtà.
16. In questo fondo: nella città di Dite, scende mai qualcuno del
Limbo (" del primo grado "), di quelli che hanno, come pena,
troncata (" cionca ") la speranza di vedere Dio?
20. incontra: accade.
21. alcun : alcuno di noi. Anche Virgilio è uno degli spiriti
del Limbo
22. ch'altra fiata: che altra volta.
23. congiurato: chiamato dagli scongiuri di quella crudele Eritone,
che richiamava le anime dei morti nei loro corpi. Eritone fu una
maga della Tessaglia, di cui si legge, nella "Farsaglia" di Lucano
(cfr. VI, 507), che richiamò in vita un soldato, perché questi
predicesse l'esito della guerra tra Cesare e Pompeo.
25. nuda: spoglia della mia anima.
27. cerchio dl Giuda: la Giudecca, parte dell'ultimo cerchio
dell'Inferno.
29. dal ciel: il 9° cielo o Primo Mobile.
33. sanz'ira: senza suscitare sdegnate opposizioni.
36. a la cima rovente: si ricordi che le torri della città di Dite sono
" vermiglie come se di foco uscite fossero " (cfr. c. VIII, 72).
37. furon dritte ratto: si drizzarono improvvisamente.
39. atto : atteggiamento.
40. idre : serpenti d'acqua; costituivano come una verde cintura.
41. ceraste: serpenti con " uno o due cornicelli in capo"
(Boccaccio), da cui ("onde") le tempie erano ricoperte in modo
spaventoso (" fiere ").
43. meschine: serve, schiave; secondo l'etimologia araba.
44. regina: Proserpina, moglie di Plutone, dio dell'Ade pagano.
45. Erine: Erinni i Greci chiamavano le Furie, figlie della Notte, i
cui nomi erano Aletto, Tesifone e Megera. Sembrano
simboleggiare le tre specie dell'ira (acuta, difficile, amara).
46. canto : lato.
50. battiensi a palme: si ripercuotevano con le palme.
51. per sospetto: per paura (cfr. c. III, 14 e n.).
52. Medusa: una delle tre Gorgoni, figlie di Forco, capace di
trasformare in pietra (" di smalto ") chiunque la guardasse.
53. in giuso: in basso.
54. mal non vengiammo: male facemmo a non vendicare contro (
" in " ) Teseo l'assalto che egli, con Piritoo, fece nell'Ade, allo
scopo di rapire Proserpina. Teseo, infatti, preso prigioniero, fu
liberato da Ercole.
55. lo viso: la vista, perciò gli occhi.
57. nulla: nessuna speranza
vi sarebbe di tornare su (" s'uso ").
58. stessi: forma arcaica di stesso.
58. non si tenne: e non si accontentò del riparo delle mie mani,
sì che mi coprisse (" chiudessi ") anche con le sue.
63. sotto 'l velame: Dante si rivolge a chi è capace di
comprendere (" O voi ch'avete..."), per avvertire che sotto la
rappresentazione delle Furie e della Medusa si nasconde un
significato allegorico: le Furie "tentano d'impedire all'uomo, al
cristiano di redimersi"; e Medusa potrebbe rappresentare lo
"stupore" che pietrifica l'anima (Torraca).
66. amendue : entrambe.
68. per li avversi ardori: per lo scontrarsi di aria calda con aria
fredda.
69. fier: ferisce, colpisce senza che nulla possa fargli ostacolo ( "
sanz'alcun rattento ").
73. il nerbo del viso: la facoltà percettiva della vista (cfr. v. 55).
74. schiuma: l'acqua dello Stige.
75. per indi: da quella parte ove
il fumo è più acre.
78. s'abbica : aderisce a terra come a formare un piccolo mucchio,
simile al covone di grano (bica).
84. lasso : infastidito.
90. ritegno: ostacolo (crf. "ratteuto " del v. 69).
91. dispetta: spregiata e spregevole.
93. s'alletta?: si accoglie?
95. esser mozzo: il fine del volere divino (" voglia ") non può non
essere compiuto.
99. ne porta: Cerbero, per essersi opposto ad Ercole, disceso
all'Ade, fu da questo incatenato, tanto da avere ancora il mento e
la gola (" gozzo ") spelacchiati dal collare.
102. altra cura: altro pensiero che lo urga ed affretti.
104. inver' la terra: verso la città di Dite (cfr. c. VIII, 130 e n.
128).
106. li : vi.
108. la condizion: la qualità dei peccatori rinchiusi nella fortezza.
112. Arli: Arles, città della Provenza; Pola è la città dell'Istria, che
bagna i confini (" termini ") dell'Italia.
115. fanno...: i sepolcri rendono tutto il luogo vario ("varo "), non
uniforme.
118. sparte: sparse.
130. che ferro: che il ferro vi potrebbe esser lavorato senza
ricorrere ad alcun
altro artificio (" verun'arte ").
121. sospesi: sollevati. Gli avelli sono, cioè, scoperchiati.
124. quai: quali.
127. li eresiarche: gli eresiarchi, capi o promotori di eresie e gli
eretici ("lor seguaci " ).
129. carche : piene.
130. Simile: sono sepolti insieme gli appartenenti alla medesima
setta e le tombe ("monimenti") bruciano più o meno a seconda
della gravitò dell'eresia.

Presentato da Luigi Minnaja